L’inverno che sembra essersi concluso qualche giorno pareva non volesse lasciarci mai più, come se volesse farci vivere addirittura in un inverno per sempre. Ma poi è andato e con lui anche la voglia di stare chiusi in casa, sotto una coperta, al riparo dal freddo come dalla necessità di mettersi a nudo. E infatti siamo usciti, abbiamo imboccato l’autostrada in direzione Liguria, il mare dove vanno “quelli” di Milano. E abbiamo raggiunto Nervi, un borgo a pochi minuti da Genova, che ha un porticciolo con barche e abitazioni colorate, la sua caratteristica cartolina, e tante ville appartenenti a un’antica nobiltà di un’Italia che fu.
C’è anche una passeggiata dedicata ad Anita Garibaldi, da cui si gode di una vista stupefacente, tale è la bellezza del mare e degli scogli che il vento e le onde hanno reso meravigliosamente irregolari e di certo non accoglienti verso i turisti che in massa vi si riverserebbero se così non fossero.
Quindi abbiamo deciso di pranzare proprio lungo la passeggiata, in uno dei ristoranti “turistici” che hanno allestito lo spazio esterno, e lì, ad un certo punto, ci ha raggiunti un’anziana signora dai capelli un po’ bianchi e un po’ biondi, con un tutù, i collant di pizzo e i sandali di paillettes. Questa si è spogliata della sua pelliccia, si è messa a nudo, e, accompagnata dalle note di una musica classica, ha cominciato a danzare. La gente si è raccolta attorno a lei, alcuni ridacchiavano, compreso il venditore ambulante di borse tarocche, altri la osservavano increduli, ma lei pareva non vedesse nessuno di quegli sguardi imbarazzati o divertiti, lei era da un’altra parte, il suo sguardo era concentrato, ma verso un altrove… forse, con il suo corpo sfiorito, ma aggraziato, s’immaginava su un palco, acclamata da un pubblico in estasi. Io, mentre la immortalavo, ho pensato che Nervi non avrebbe potuto farmi regalo migliore, con questo ballo malinconico e decadente dinanzi al mare di un inverno per sempre.