Milano: amarla tra suoi vicoli la Notte

   

Ho vissuto a Milano dieci anni. Ci sono arrivata che inciampavo su me stessa e la ho lasciata un decennio dopo con il cuore gonfio e i piedi che non temevano strada alcuna. Ogni volta che qualcuno mi chiede perché mi piaccia tanto questa città io rispondo “perchè mi ha dato me stessa”. 

La ho camminata distruggendomi i piedi, perdendomi per i suoi quartieri e riconoscendomi nella sua apparente alterigia. Milano è una donna elegante che devi corteggiare con costanza, non le devi chiedere nulla che non sia essere se stessa. Non puoi pretendere che ti abbracci come Roma o ti seduca come Napoli, lei ha un fare distaccato e amabile. Quasi non volesse darti veramente confidenza: tutti vengono a lei chiedendo successo e tutti se ne prendono un pezzo. 

Foto di Elisabetta Saccon
Foto di Elisabetta Saccon

Così’ ha imparato a difendersi, a costruire barriere verso chi demordeva troppo presto, chi diceva di amarla ma in realtà era solo un Casanova. 

Devi avere pazienza con Milano. Devi dimostrare che lotterai, che ti sentirai estraneo, che non capirai i suoi ritmi, i suoi linguaggi, le sue pretese. Devi farti cittadino. 

Quando sarai suo, quando avrai imparato lo capirai camminando: un nuovo passo, il tuo fruttivendolo di fiducia, la sciura che scende con il cane, il venditore di fiori di quartiere, l’odore che ha la mattina presto. 

Foto di Elisabetta Saccon

 

 

Se però la vuoi sedurre, la vuoi un po’ fregare a tua volta, vuoi che sia lei ad avere il tuo profumo la mattina quando esce di casa allora camminala la notte. 

Cammina Milano quando è lei ad abbassare la guardia. 

Sfiora i suoi muri alle 3, rientra dal Volt fino a Porta Venezia a piedi, giocati i tacchi, toglili. Vai a piedi nudi. 

Ho amato Milano incondizionatamente, le ho regalato e mi ha regalato così tanto.

Si è presa un numero smisurato di scarpe e queste foto. 

Perdeteci il cuore perché vi regalerà la libertà. E’ il suo design. L’unica tendenza che da queste parte non passa mai di moda.