Vietnam, Mon Amour

Copertina
Foto: Matteo Rui

Da Hanoi a Ninh Binh
Vietnam, il paese delle moto, sono qui da tre giorni e non smetto di pensarci. Perché non comprarne una e provare a raggiungere il Sud? Cerco informazioni: assicurazione, patente, sicurezza, ecc. Non sembra essere illegale, mi basta!
Rispondo a qualche annuncio dando appuntamento a dopo pranzo. Salgo nel bus che da Halong Bay mi porterà nella city e dopo 10 minuti troviamo un ragazzo sul ciglio della strada, sdraiato, dolorante. E’ appena caduto dallo scooter e probabilmente si è rotto un braccio. Tempismo perfetto, cerco di non pensare a tutti i pericoli delle strade vietnamite, ma ovviamente sale l’angoscia. Vado comunque a tutti gli appuntamenti ed all’ultimo mi innamoro. Una Honda Win versione Thailand, a 160$, tenuta decisamente bene. E’ di un ragazzo californiano che ha appena fatto l’attraversata al contrario, in 14gg. Gli chiedo un po’ di consigli, tiro giù il prezzo a 150 e la compro. Lego lo zaino al portapacchi, faccio il pieno dal benzinaio e parto! Per uscire da Hanoi seguo il fiume di moto, non devo fare svolte o manovre strane quindi va tutto alla grande, in un’ora e mezza arrivo a Ninh Binh. Non è comodissima, sembra di stare seduti in un trattore, ma è la moto che volevo. Sono al settimo cielo!

Foto: Matteo RuiFoto: Matteo Rui

La cazzata!
Ho fatto una cazzata. Me la sono presa comoda con foto e video ed alle 18:00 l’imprevisto, si rompe la frizione. Il meccanico la ripara in fretta, alle sette riparto ma nel giro di mezzora si fa buio e mi ritrovo da solo in mezzo alle montagne.
Mancano 100km dal primo paese, Phong Nha, dove ho prenotato l’ostello. Non sono neanche sicuro che la benzina sia sufficiente per arrivarci ed ho finito i soldi, sento piano piano salire il panico. Al primo villaggio chiedo informazioni su un ATM o un ostello, ma niente da fare. Riprovo al secondo e fortunatamente mi dicono che alle poste si può prelevare. E’ un paesino di 100mq ma non riesco a trovarle, giro tutte le viette due volte. Lo trovo nell’angolo di una strada a senso unico, faccio il pieno e fisso per qualche minuto il navigatore. Mancano 81km di cui 78 dentro una riserva, un’ora e 40 minuti di viaggio. Devo decidere, o aspetto qui dormendo sotto un portico o parto subito e attraverso la foresta al buio. Mi faccio coraggio e salgo in moto. In modalità abbagliante il faro illumina meno di un Ciao, non ho visibilità a più di due metri di distanza e neanche farlo apposta oggi non ci sono né stelle né tantomeno la luna. Dopo 15 minuti i miei occhi si abituano e prendo confidenza. Mi sembra di correre velocissimo, ogni tanto mi fermo a controllare la mappa ma i km non diminuiscono mai. Trovo di tutto, mucche al pascolo (da sole), alberi caduti e pipistrelli che sbattono sul casco. Ci metto più di 2 ore ma arrivo sano e salvo, sono ricoperto di terra e moscerini e carico di adrenalina. Sento di essere stato un cretino, ma che esperienza indimenticabile, per fortuna ci ho provato!

Foto: Matteo Rui
Foto: Matteo Rui

Da Hoi An a Qui Nha
La strada per Hoi An è molto piacevole, non c’è traffico, l’asfalto è nuovo ed è un continuo sali e scendi tra le montagne. Me la godo. A mezzogiorno arrivo in ostello e trovo l’amico coreano che avevo conosciuto qualche giorno prima a Phong Nha. Sta litigando con il taxista, non aveva negoziato il prezzo prima di salire ed ora gli chiede una follia. Minacciando di chiamare la polizia riusciamo a strappare un prezzo onesto ed andiamo insieme a visitare Hoi An. Prima tappa il palazzo antico ma fa troppo caldo per camminare tra le rovine, resistiamo un’ora e ci spostiamo al mercato dove ci perdiamo a provare ogni cosa. Incontriamo un suo connazionale e ci beviamo un paio di birre dandoci appuntamento fra una settimana a Saigon. Al mattino riparto, mi aspettano sei ore di strada lungo la costa. Seguo la spiaggia attraversando diversi villaggi di pescatori, posti unici dove fortunatamente i turisti non sono ancora arrivati. Prendo una zuppa di pesce ed un filetto a meno di un euro. Favolosi! Piano piano ritrovo le montagne, la strada percorre delle alte scogliere con una vista mozzafiato per poi tornare sulla spiaggia dove mi concedo un’altra pausa. Sabbia bianca, acqua trasparente e calma, non perdo un secondo e mi butto in acqua con una decina di ragazzini. Per ora è il miglior road trip che abbia mai fatto.