Essere in Vermont per vedere l’autunno e il foliage implica necessariamente cercare i punti più panoramici. Quindi risaliamo in macchina e tentiamo di percorrere alcune delle strade più pittoresche. Dico tentiamo perché ancora non l’ho scritto, ma il viaggio in questione non è proprio dell’anno scorso: correva il 2011, e l’uragano Irene aveva appena spazzato e flagellato le coste di New York, riversando ingenti quantitativi d’acqua anche in Vermont, che essendo montuoso ha visto tutti i corsi d’acqua ingrossarsi, trascinando con sé case, strade, ponti… in alcuni paesi la devastazione era presente sotto forma di gigantesche voragini, di case abbattute per metà, di strade interrotte in mezzo al nulla perché la forza dell’acqua se l’era portate via.
Resta la vista di foreste immense, che si perdono a vista d’occhio, come mai prima avevo potuto ammirare, dove qua e là si cominciava a vedere qualche fiammata di rosso acceso delle prime avvisaglie dell’autunno imminente. Anche i punti coperti, tutti segnalati, molto spesso carrabili, marcano il territorio rendendolo unico, così come gli immancabili negozi in cui non si capisce che cosa vendano…
Altra tappa nella visita del meraviglioso stato del Vermont è Burlington la sua capitale, adagiata sulle sponde del lago Champlain.
Purtroppo dobbiamo adeguarci a seguire l’intestatale, e non la più panoramica statale, interrotta per i danni lasciati da Irene, e causa traffico il viaggio di andata e ritorno diventa infinito, lasciandoci di fatto pochissimo tempo per visitare la città.
Il percorso, sebbene non sia quello che avremmo voluto fare, è comunque bello: fattorie dipinte di rosso acceso, insegne che reclamizzano la produzione di sciroppo d’acero, distese infinite di zucche per le decorazioni autunnali o da intagliare ad Halloween.
Amo la pace che trasmettono i cimiteri nei paesi di cultura anglosassone: li trovo poetici a volte. Mi fermo sempre a guardarli e a scattarci foto, mia sorella può raccontarvi peregrinazioni inglesi infinite…