Un elemento mi ha colpito particolarmente, l’acqua, che non mi sembrava quella di un contenitore delimitato seppur esteso, no, mi sembrava quasi mare. E in effetti, mi ha ispirato al punto da voler scoprire Sirmio da una barca, facendomi raccontare dai marinai aneddoti e curiosità, intravedendo l’abitazione che un tempo fu di Maria Callas e le bolle che provengono dalla sorgente termale a cui sono collegati ben due stabilimenti.
Ho visto le note Grotte di Catullo, che immaginavo fossero proprio delle grotte, ma in verità si tratta di una villa edificata fra il I sec.a.C. e il I sec. d.C. dove si pensa che il poeta abbia vissuto.
In ogni caso Sirmione fu importante centro urbano di epoca romana e questo mi basta per fantasticare su come doveva essere la vita a quei tempi, fra pepli e bagni di bellezza (sono pur sempre una donna che bada alle frivolezze!).
Ad ogni modo, non abbiamo potuto completare il nostro tour, perché si è alzato il vento e onde evitare di ribaltarci, abbiamo battuto in ritirata! Il resto lo abbiamo scoperto calpestando le viuzze del borgo.
All’ingresso, ad accogliere i turisti, c’è il Castello Scaligero, così chiamato perché fu costruito proprio dagli Scaligeri, con una darsena per la flotta, un ponte levatoio e una rocca merlata. Insomma, tutto al posto giusto per ambientarci una bella storia d’amore fra un cavaliere e la sua principessa, che dopo un lungo periodo di separazione a causa di una dura battaglia, si ricongiungono e vivono felici e contenti. The end.
Abitazioni ed edifici sacri e civili sono tutti cosparsi di mattoncini, tipici di un centro medievale pittoresco, delizioso, romantico; c’è la chiesa parrocchiale dal nome evocativo di Santa Maria della Neve, semplice ma accogliente e c’è un porticciolo con barchette e alberghi colorati.
Sirmione, in definitiva, mi ha conquistata, con le sue misure piccole e il suo aspetto lirico e favolistico e come direbbe Catullo: “Sirmione, gemma di tutte le penisole e isole, Tutte quelle che (isole e penisole) nei limpidi laghi e nel vasto mare sostiene l’uno e l’altro Nettuno, quanto volentieri e con quanta gioia torno a vederti”. È una promessa che faccio anche io, croce sul petto.