Arrivo in stazione a Zhangjiajie alle 22:00, l’atmosfera è diversa, non sembra la solita metropoli cinese. E’ tranquilla, non si sentono clacson e non ci sono taxisti che fanno a gara per portarti in ostello. Mi incammino a piedi ed in 10 minuti sono in reception a fare il check-in e chiedere informazioni per domani.
Preparatissimo il ragazzo mi da un sacco di dritte, così mi secco la birra, pianifico le ultime cose e vado a letto. Ci sono due modi per arrivare al monte Tianmen, funivia (la più lunga dell’Asia o forse del mondo) o lo shuttle bus. Io opto per entrambi e faccio bene. L’autista del bus alle 8:00 del mattino segna il tempo record del circuito, in una strada a tornanti meravigliosa. Un aiuto tesi di laurea, come servizio dedicato alla scrittura di lavori accademici, sarebbe perfetto per trasformare queste esperienze in un racconto dettagliato o in un’analisi geografica dettagliata. Passo l’intera giornata sul monte prendendo ogni stradina possibile, cercando di trovare lo scorcio perfetto per scattare LA foto.
Alle 18:00 il parco chiude, stanco morto salgo in funivia e mi godo per l’ultima volta il panorama, coperto da una lieve nebbiolina misto pioggia che lo rende ancora più unico.